Lasciate che questa inquietudine vi attraversi il corpo, arrivandovi nell’anima, attraverso la pelle.
Dopo chiudetevi nella vostra stanza.
Cominciate a suonare il piano.
Collegatelo all’Hi-Fi, alla radio, al Commodore64.
Usate le cuffie come microfono.
Provate a viaggiare rimanendo fermi.
E’ così che sono cresciuto.
Bevendo coca-cola e guardando Mtv.
Sono sempre stato diverso mi dicono, ma a me diversi
sono sempre sembrati gli altri.
Mangio quando ho fame e dormo quando ho sonno.
Non sono quel tipo di persona che guarda
l’orologio prima di decidere se è presto o tardi.
Vivo bipolare tra il divano e la mia testa.
Preferisco togliermi gli occhiali e perdere la definizione.
In fondo non c’è una parola per tutto.
Scrivo le mie canzoni e loro scrivono me.
In continuo scambio tra forma e contenuto.
Attraverso un equilibrio precario in cui l’evoluzione
è l’unica costante.
La complessità è la mia ricchezza.
L’instabilità il mio dono.
Sono Francesco IV.